(Ultimo aggiornamento: 8 Marzo 2023)
L’installazione di Eclipse e la sua configurazione in maniera ottimale sono i primi passi da compiere se hai intenzione di iniziare a utilizzare un qualsiasi linguaggio di programmazione.
Sia chiaro, oggigiorno è possibile scegliere tra moltissimi IDE disponibili, tra quelli open source e quelli a pagamento, ognuno con i propri pregi e difetti. Ma tra quelli gratuiti, sicuramente Eclipse rimane sempre uno tra i migliori in assoluto, utilizzato da milioni di persone al mondo.
Devi iniziare a utilizzare un nuovo linguaggio di programmazione e hai deciso di crearti un ambiente di lavoro semplice e intuitivo? Oppure ti piace semplicemente il mondo della programmazione in generale e non sai da dove cominciare? Con l’installazione di Eclipse e la sua configurazione ottimale puoi iniziare a scrivere il tuo codice in tutta tranquillità.
Questa guida infatti ti permetterà di configurare il tuo Eclipse al meglio e creare l’ambiente di lavoro adatto per iniziare a sviluppare i tuoi primi programmi o le applicazioni più complesse.
Introduzione
Prima di iniziare, vorrei fare qualche piccola precisazione.
Qualsiasi programmatore o semplice appassionato, prima di iniziare a scrivere codice ha bisogno dell’ambiente di lavoro adatto alle proprie esigenze.
Rispetto a molti anni fa, negli ultimi anni le cose sono cambiate radicalmente. Prima si scriveva il codice in un semplice foglio di testo (ad esempio WordPad o Notepad) e si eseguiva manualmente attraverso un compilatore in base al linguaggio utilizzato.
Oggi è sicuramente indispensabile avere il proprio ambiente di lavoro che semplifica parecchio la scrittura del codice rispetto al passato. Proprio per questo motivo entrano in gioco gli IDE (Integrated Development Environment). Gli IDE sono ambienti di sviluppo integrati che aiutano il programmatore nella scrittura del codice sorgente di un qualsiasi linguaggio di programmazione.
LEGGI ANCHE: Eclipse: la miglior configurazione del file eclipse.ini.
Uno dei più importanti e famosi IDE, tra i più utilizzati al mondo si chiama Eclipse, un software completamente open source nato nel 2004 e giunto oggi alla sua quindicesima edizione.
In questo articolo andremo ad utilizzare l’ultima versione disponibile nel momento in cui stiamo scrivendo questa guida: Eclipse Photon. Eclipse Photon è stata distribuita il 27 giugno 2018, ma tutto il procedimento sarà identico per qualsiasi altra versione precedente o successiva a questa.
Andiamo quindi a vedere come effettaure un’installazione di Eclipse e come configurarlo al meglio.
Come scaricare Eclipse
La prima cosa da fare ovviamente è quella di avere una connessione a internet e scaricare gratuitamente il file eseguibile “eclipse-inst-win64.exe” direttamente dal sito ufficiale.
Ci tengo a fare una precisazione.
Eclipse è disponibile per il download sia come file eseguibile (che è quello che andremo a vedere in questa guida), sia come file compresso (.ZIP) scaricabile direttamente da qui.
Nel primo caso sarà necessario seguire una procedura di installazione direttamente sul sistema operativo utilizzato, nell’altro invece basterà semplicemente scompattare il file .ZIP senza dover fare altro, se non modificare qualche file di configurazione che vedremo a breve.
Se decidi di utilizzare il file compresso di Eclipse, ti consiglio di scompattarlo e salvarlo direttamente sotto la cartella C:\Eclipse. Questo perchè potrebbe capitare di avere in seguito qualche problema con percorsi o nomi di cartelle troppo lunghi.
Per completezza, all’interno della guida verrà preso in considerazione il file eseguibile (.exe), ma anche utilizzando il file .zip il risultato finale sarà esattamente lo stesso.
Come detto precedentemente, verrà utilizzata una delle ultime versioni stabili di Eclipse, denominata Eclipse Photon. E’ distribuito per sistemi a 32 bit e a 64 bit sia per sistemi operativi Windows sia per sistemi operativi Linux.
Una volta scaricato il file eseguibile non bisognerà fare altro che cliccarci su e far partire il processo di installazione di Eclipse vero e proprio.
Installazione di Eclipse
La prima finestra che si presenterà sarà quella visualizzata nella figura successiva, in cui bisognerà selezionare la tipologia in base alle nostre esigenze (applicazioni Java, Java EE, PHP, C/C++ ecc.).
Supponendo di voler sviluppare un’applicazione in Java, io consiglio di selezionare la seconda opzione, Java EE (Java Enterprise Edition), che permette di sviluppare applicazioni Java utilizzate nella programmazione per il Web.
Cliccando su “Eclipse IDE fo Java EE Developers” si dovrà successivamente selezionare la cartella di installazione e premere il tasto “Install” per far partire il processo di installazione.
Durante il processo di installazione bisognerà soltanto limitarsi ad accettare le condizioni di utilizzo e andare avanti.
Nel giro di pochi minuti (in base alla velocità del proprio computer) l’installazione di Eclipse sarà completata e si presenterà davanti la prima finestra in cui ci verrà chiesto quale Workspace utilizzare.
Per chi non lo sapesse, un Workspace è una semplice directory all’interno della quale verranno salvati tutti i files nel momento in cui verrà creato un nuovo ambiente di lavoro.
Basterà semplicemente inserire una directory a scelta, cliccare sul tasto “Launch” e attendere l’apertura di Eclipse.
Non appena verrà visualizzata la prima pagina di benvenuto di Eclipse, basterà cliccare sul tasto “X” evidenziato in rosso per accedere all’IDE vero e proprio.
E quello che comparirà sarà una visualizzazione di questo tipo:
Le sezioni di Eclipse
Una volta completata la fase di installazione di Eclipse, passiamo adesso a vedere quali sono i componenti principali e più importanti da tenere in considerazione.
Al primo avvio, come si può notare dall’immagine successiva, tutto è diviso in varie sezioni che a prima vista potrebbero sembrare complesse per tutti coloro che non hanno mai avuto modo prima d’ora di utilizzare un IDE, ma che invece sono di facile interpretazione.
Ho evidenziato in rosso quelle che ritengo le sezioni principali e quelle più importanti e che a breve andremo a configurare e a capire a cosa servono.
Le sezioni fondamentali di Eclipse
La sezione numero 1 contiene l’alberatura di tutti i files necessari alla nuova applicazione che andremo a creare.
Quindi, una volta creato un nuovo progetto di qualsivoglia tipologia, all’interno di tale sezione verranno inserite tutte le directory e tutti i files che ne faranno parte (XML,HTML,JSP,JAVA, CPP, PHP ecc.).
La sezione numero 2 rappresenta invece la parte principale, ossia quella relativa alla visualizzazione dei files che verranno aperti.
Una volta selezionato un qualsiasi file dalla sezione 1, esso verrà aperto e visualizzato all’interno della sezione 2.
La sezione 3 è una tra le più importanti e contiene le varie Viste che è possibile inserire a proprio piacimento per poter tenere sotto controllo tutti gli aspetti dell’applicazione (Console degli eventi, Server utilizzati, Problems, Warning, History dei files, ecc.).
Successivamente vedremo quali sono quelli più utilizzati e quelli da considerarsi quasi indispensabili per ogni programmatore.
La sezione 4 è quella che considero facoltativa, che potrebbe risultare però molto utile in presenza di files aperti di grandi dimensioni.
Essa permette infatti di tenere sotto controllo, tramite la “Vista Outline” tutti i vari metodi contenuti all’interno di una classe Java con molte righe e rendere la ricerca molto più semplice.
Infine la sezione numero 5 contiene le varie Prospettive disponibili ed è molto utile soprattutto quando ci si trova di fronte a grandi progetti.
Permette di passare dalla visualizzaione JAVA (o qualsiasi altro linguaggio) a quella di Debug, di sincronizzarsi o di scaricare progetti esistenti da un repository esterno (CVS,SVN, GIT o qualsiasi altro).
Configurare le sezioni di Eclipse
Per prima cosa andiamo a configurare nel miglior modo la sezione 1.
Di default, “Project Explorer” è la vista utilizzata, ma la miglior visualizzazione è quella cosiddetta a pacchetto, che permette di visualizzare tutta l’alberatura suddivisa per Package e non per singole directory.
Per fare ciò, dalla barra superiore di navigazione basta semplicemente seguire il percorso Windows -> Show View -> Other, scrivere nel campo di ricerca “package” e selezionare “Package Explorer”.
La nuova vista sarà inserita nella sezione 3, ma basterà semplicemente trascinarla col mouse all’interno della sezione 1.
Con lo stesso procedimento è possibile selezionare le viste da inserire all’interno della sezione 2.
Sempre seguendo il percorso Windows -> Show View -> Other è possibile selezionare le viste più utilizzate: Console, Problems, Server e History.
Ovviamente questa è una scelta personale e si può inserire qualsiasi vista.
Ma, siccome stiamo cercando di configurare Eclipse in maniera ottimale, io consiglio di inserire soltanto quelle utilizzate con più frequenza e non riempire la sezione con oggetti mai utilizzati che non faranno altro che rallentare tutto il sistema.
LEGGI ANCHE: Mantenere il proprio pc pulito, veloce e sicuro.
Creare la prima applicazione con Eclipse
Una volta visualizzate le varie sezioni, andiamo a vedere come riempirle, creando un semplice progetto di prova.
Nell’esempio in questione sarà creato un nuovo progetto Maven, uno strumento quasi indispensabile per la gestione dei progetti, che rende tutto molto più rapido e semplice.
Seguendo i passi delle figure precedenti e tralasciando i vari significati (non è scopo dell’articolo entrare nei particolari di un progetto Maven) ci si troverà davanti al primo progetto vero e proprio.
Come si può notare facilmente, nella sezione 1 è stata creata l’alberatura del progetto, nella sezione 2 è stato aperto il file App.java e nella sezione 4 viene visualizzato l’unico metodo presente all’interno della classe Java.
Questa già di per sè è una vera e propria applicazione funzionante (diciamo che è una “cazzata”).
Basta infatti fare semplicemente click col tasto destro all’interno del file aperto in sezione 2 e selezionare Rus As -> Java Application.
Poichè questa è una semplice applicazione Java che non necessita di alcun server per essere utilizzata.
Il risultato sarà mostrato direttamente all’interno della vista “Console” inserita precedentemente in sezione 3.
Come aggiungere un server su Eclipse
Nel caso però di vere e proprie Web Application, l’utilizzo di un Web Server è indispensabile per il corretto funzionamento.
Per installare un nuovo server, basterà semplicemente cliccare sul Tab Server inserito precedentemente in sezione 3.
Supponendo in questo esempio di voler installare Apache Tomcat (già scaricato e disponibile sul pc), quello più comune e utilizzato, basterà selezionarlo dal menù a tendina e andare avanti.
Selezionare successivamente la directory sul disco fisso in cui è presente Tomcat e selezionare la versione della JDK da utilizzare.
Una volta fatto questo, nella sezione 3, all’interno del relativo Tab sarà presente il nuovo server installato.
Ovviamente, nello stesso identico modo in cui è stato installato Apache Tomcat, sarà possibile installare qualsiasi altro web server disponibile nel menù a tendina.
Ricordo anche che Eclipse offre una quantità enorme di plugin di qualsiasi tipologia e per qualsiasi scopo.
Quindi, se non dovesse essere presente il server da installare tra quelli disponibili in una versione pulita di Eclipse, sicuramente ci sarà qualche plugin da scaricare che permetterà di risolvere qualsiasi problema.
Conclusioni
Abbiamo visto quindi in che modo è possibile creare un ambiente di lavoro utile per iniziare a programmare.
Attraverso l’installazione di Eclipse si avrà a disposizione uno tra i migliori e, soprattutto, gratuiti IDE in circolazione ricco di plugin per tutte le esigenze.
In seguito vedremo altre configurazioni più complesse che permetteranno di sviluppare vere e proprie applicazioni di dimensioni maggiori.
Vedremo come impostare i vari parametri del server per ottimizzarlo al meglio e come settare valori differenti a quelli di default di Eclipse.
Come impostare i parametri corretti in base alla macchina utilizzata per farla rendere al meglio e non occupare tutte le risorse.
Per il momento questo è tutto quello che serve per iniziare ad entrare a far parte del mondo della programmazione informatica.
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