(Ultimo aggiornamento: 8 Marzo 2023)
Dopo il clamoroso insuccesso a livello mondiale di Windows Vista, fare peggio sarebbe stato quasi impossibile.
Questo avranno pensato Bill Gates e tutti i suoi collaboratori negli istanti precedenti la presentazione del nuovo sistema operativo.
Una speranza che coinvolgeva anche i milioni di cittadini a livello mondiale ormai stanchi e insoddisfatti da Windows Vista.
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Tutti aspettavano con ansia l’uscita di un nuovo sistema operativo che facesse dimenticare quello precedente e facesse fare un salto in avanti in termini di velocità, affidabilità e semplicità d’uso.
La rinascita
Windows Seven (chiamato anche Windows 7) fu presentato al mondo il 22 Ottobre del 2009.
Nato con tutta la pressione mediatica del caso per il semplice fatto di dover far rinascere la Microsoft dopo aver toccato il fondo proprio con Windows Vista.
Bisogna sottolineare il fatto che Microsoft provò in tutti i modi a risollevare le sorti del precedente sistema operativo, sviluppando due Service Pack dedicati alla risoluzione dei tanti problemi presenti.
Ma l’immagine ne rimase per sempre compromessa e toccava quindi ad un nuovo e innovativo prodotto risollevarne le sorti.
E col senno di poi, si può affermare con estrema certezza che Windows 7 ci riuscì al 100%.
Diventò nel corso degli anni uno tra i migliori sistemi operativi di casa Microsoft raggiungendo i livelli di Windows XP, superato soltanto ultimamente da Windows 10 per numero di installazioni.
Non ci fu una rivoluzione vera e propria per quanto riguarda nuove funzionalità; su alcuni siti dell’epoca Windows 7 veniva considerato da molti un Windows Vista….funzionante.
Windows Vista ne aveva già introdotte parecchie, quindi lo scopo di Windows 7 doveva essere quello di renderlo un sistema stabile e affidabile rispetto allo più sfortunato predecessore.
I grandi miglioramenti
Innanzitutto Microsoft aumentò notevolmente i requisiti minimi di sistema, per non rischiare di incorrere nel problema di scarsa comunicazione avvenuto con Windows Vista.
La quantità minima di RAM richiesta aumentò da 1 a 2 GB con il consiglio di utilizzare almeno 4 GB per poter sfruttare al meglio tutte le sue caratteristiche.
Le edizioni rimasero pressoché identiche, dando però molta più attenzione alla versione Windows 7 Premium e Windows 7 Professional (lasciando tutte le altre in ombra).
In ognuna erano contenute tutte le funzionalità presenti nella versione inferiore con qualche caratteristica in più.
Il contrario di Windows Vista, in cui non era molto chiaro a priori cosa si potesse trovare all’interno di ogni confezione.
Windows AERO continuò ad essere presente anche su Windows 7 (terminerà qualche anno dopo con Windows 8) ma con risultati completamente opposi rispetto a prima.
I computer di nuova costruzione dotati delle tecnologie più innovative unite a schede video all’avanguardia riuscivano a sfruttare totalmente le potenzialità dell’interfaccia grafica non rallentando per nulla il computer ma rendendolo molto più performante.
Il supporto di Windows 7 ai processori dual-core fu totale, garantendo un netto miglioramento dei tempi di avvio del 35% rispetto a Windows Vista.
La precedente tecnologia SuperFetch, uno dei talloni d’Achille del precedente sistema, che permetteva di eseguire più velocemente le applicazioni usate più di frequente, fu mantenuto ma migliorato notevolmente.
In questo caso svolgeva lo stesso compito senza però occupare la grandissima quantità di memoria come avveniva su Windows Vista, ma rendendo tutto trasparente agli occhi dell’utente.
Il nuovo Risparmio Energetico
L’utilizzo di Windows 7 sui computer portatili migliorò notevolmente la durata della batteria grazie soprattutto ad una nuova gestione di “Risparmio Energetico”.
Attraverso questa funzionalità, tutt’oggi presente sui sistemi operativi della Microsoft, era Windows stesso che si occupava della gestione delle risorse.
Interveniva automaticamente dopo i settaggi impostati dall’utente e limitava notevolmente l’utilizzo di una serie di risorse che potevano inficiare sulla durata della batteria stessa.
L’abbassamento della luminosità dello schermo, la disattivazione del disco rigido e la modalità stand-by del sistema ne erano degli esempi fondamentali.
Infatti in quel periodo storico si stava assistendo al rapidissimo sviluppo e diffusione delle reti wireless.
Molti parchi e locali iniziarono a offrire un servizio gratuito di connessione a internet.
Di conseguenza il numero di notebook venduti stava per superare il numero di computer fissi.
Nuove tecnologie audio e video
Windows Media Center fu migliorato notevolmente con l’aggiunta anche del supporto per la visualizzazione della tv in streaming.
Furono introdotti novità fondamentali per quanto riguarda i codec audio/video che permettevano di riprodurre filmati di qualsiasi tipo ed estensione.
I formati DivX e XviD che in quel periodo stavano prendendo il sopravvento, iniziarono infatti ad essere supportati.
Una serie quindi di perfezionamenti e aggiornamenti mirati a far sì che il vecchio e odiato Windows Vista potesse essere dimenticato in fretta.
Lo scopo principale era sostituire in tutto e per tutto quello che fino a quel momento era considerato il migliore in assoluto, Windows XP.
Gli utenti dovevano tornare ad utilizzare un sistema operativo del tutto nuovo ma con l’affidabilità e la facilità di utilizzo di un tempo.
Lo sguardo al futuro
La fine del primo decennio del nuovo millennio, tra il 2007 e il 2010, fu il periodo in cui iniziarono a circolare una serie di nuovi dispositivi dotati di una tecnologia innovativa.
Nasceva infatti il touch-screen (utilizzo con il semplice tocco dello schermo) con l’IPhone di casa Apple (lanciato sul mercato nel 2007) come dispositivo più rappresentativo.
I dispositivi dotati di tale tecnologia iniziarono a espandersi a macchia d’olio nel giro di pochissimi anni.
Ragion per cui anche Microsoft iniziò a sviluppare software che potesse essere utilizzato su tali dispositivi, non solo smartphone ma anche sui successivi tablet e netbook.
Ovvio, il paragone con la Apple in questo settore non c’è mai stata e sicuramente mai ci sarà.
Ma già con Windows 7 furono introdotte una serie di caratteristiche hardware e software per cercare di essere pronti ad affrontare il futuro con un po’ più di facilità.
Da lì a poco sarebbe iniziata una “battaglia” che da avrebbe coinvolto le più grandi multinazionali produttrici di software.
Hilton Locke, a suo tempo uno dei responsabili di Microsoft per lo sviluppo, dichiarò testuali parole:
Tutto quello che posso dire è che se siete stati colpiti dalle capacità touch dell’iPhone, resterete sbalorditi da quello che vedrete con Windows 7. Non ci rimane che convincere i produttori che sarà la tecnologia touch a trainare le vendite.
L’insuccesso sui dispositivi mobile
Una promessa mai del tutto mantenuta visto che Windows per dispositivi mobile non raggiunse mai il successo sperato.
Mai lontanamente paragonabile a iOS del colosso americano Apple e successivamente anche ad Android sviluppato dai koreani della Samsung.
Ma l’impegno da parte della Microsoft per cercare di raggiungere il successo anche in questo settore fu enorme e furono spese anche moltissime risorse per riuscire nell’intento.
Una serie di sensori di movimento e di posizione ancora molto “grezzi” furono infatti introdotti per la prima volta.
Servivano soprattutto per poter stabilire l’esatta posizione di un dispositivo.
Molti Widget disponibili iniziarono a utilizzare tali sensori per stabilire condizioni meteo o distanza tra due punti su una mappa.
Furono introdotti sensori multi-touch per poter gestire la pressione sullo schermo con le dita o attraverso il pennino in dotazione con alcuni modelli di smartphone.
Successivamente fu rilasciato un pacchetto denominato Microsoft Touch Pack per Windows 7, con una serie di giochi e utility da utilizzare con un dispositivo touch:
- Microsoft Surface Globe, un globo terrestre tattile.
- Surface Collage, una utility per interagire con le foto.
- Microsoft Surface Lagoon, uno screensaver interattivo e rilassante.
L’acquisto di Nokia
Il punto massimo di successo di Microsoft come produttore di sistemi operativi per dispositivi mobile avvenne soltanto qualche anno dopo, con l’uscita di Windows 8.
Acquistò infatti l’intero brand finlandese Nokia, con cui attraverso i prodotti della famosa linea Lumia, riuscì ad ottenere un discreto successo a livello di pubblico.
Il tutto dovuto anche al costo relativamente basso rispetto soprattutto ai dispositivi della Apple, ma senza mai raggiungere del tutto gli obiettivi sperati.
Nonostante tutto questo grande impegno e dopo qualche periodo abbastanza fortunato, non riscosse mai il successo tra i dispositivi mobile.
Il problema maggiore era la lentezza e la macchinosità rispetto a sistemi notevolmente superiori come iOS e Android.
Gli sviluppi di sistemi operativi mobile di Windows sono terminati qualche anno fa, garantendo soltanto assistenza agli utenti ancora in possesso.
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