Venerdì 21 ottobre 2011 è una data storica: il Sistema Galileo ha mandato in orbita i suoi primi satelliti.
La prima coppia di satelliti per il sistema satellitare di navigazione Galileo sono stati lanciati in orbita dallo spazioporto dell’Agenzia spaziale europea (ESA) a Kourou, nella Guyana francese.
Il programma Galileo mira a fornire ai cittadini e alle aziende un accesso diretto a un segnale di navigazione satellitare gestito in Europa.
A conferire maggiore solennità all’avvenimento ha contribuito il fatto che i due satelliti europei sono stati lanciati dal vettore russo Soyuz.
Lo stesso vettore che era stato usato per lo Sputnik e Yuri Gagarin.
Entrambi i satelliti del sistema Galileo hanno superato la loro orbita prevista, a 23.000 kilometri di altezza, 3 ore e 49 minuti dopo il decollo.
Questa è stata la prima volta che un vettore Soyuz è decollato da un sito diverso da Baikonur in Kazakistan o Plesetsk in Russia.
Il lancio da un luogo vicino all’equatore consente alla Soyuz di trasportare fino a 3 tonnellate di materiale, contro le 1,7 tonnellate che possono essere inviate da Baikonur.
Questo lancio significa molto per l’Europa.
Abbiamo messo in orbita i primi due satelliti del sistema Galileo, un sistema che rende il nostro continente un attore importante nel settore strategico della navigazione satellitare, un settore con enormi prospettive economiche.
Ha commentato cosi Jean-Jacques Dordain, direttore generale dell’ESA.
I satelliti del sistema Galileo
Questi due satelliti sono i primi componenti di una nuova costellazione che andrà a formare un sistema di navigazione satellitare intelligente per l’Europa.
I due satelliti del sistema Galileo lanciati sulla Soyuz fanno parte della fase IOV (In-Orbit Validation) che vedrà il test approfondito delle parti spaziali, terrestri e utente del sistema Galileo.
Alla fine, essi saranno raggiunti da altri satelliti per andare a formare una flotta di 30 elementi.
La speranza è che un sistema del genere porti molti benefici economici e sia di ispirazione per una futura crescita e ulteriori innovazioni.
Il vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l’industria e l’imprenditoria Antonio Tajani ha affermato:
Questo è un momento di cui tutti gli europei possono andare fieri; il lancio effettuato oggi è la prova della capacità dell’Europa nel campo delle attività spaziali. Io ora invito l’industria europea e le PMI a cogliere senza indugi le importanti opportunità economiche offerte da questo sistema: iniziate a innovare ora!I cittadini europei si possono preparare, Galileo sta per entrare a far parte delle nostre vite quotidiane.
Una volta che il sistema sarà completamente in funzione, esso consentirà servizi migliori di quelli attuali.
Da una più precisa navigazione in automobile, una gestione efficace del trasporto su strada, servizi di ricerca e salvataggio, transazioni bancarie più sicure e una fornitura elettrica affidabile.
Anche se non sempre ce ne rendiamo conto, per funzionare in modo efficace tutti questi servizi dipendono molto dalle tecnologie di navigazione satellitare.
Si prevede che il sistema generi circa 90 miliardi di euro di entrate addizionali per l’industria nei prossimi 20 anni.
Conclusioni
Il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo è un sistema a controllo civile.
A differenza del GPS (Global Positioning System) usato negli Stati Uniti che è gestito dai militari.
Galileo è interoperabile e compatibile con il sistema GPS.
I satelliti sono attualmente controllati dall’ESA e dall’agenzia spaziale francese CNES (Centre national d’études spatiales).
Il lancio dei prossimi due satelliti Galileo è previsto per l’estate del 2012.
Jean-Jacques Dordain spiega che il lancio è un simbolo di “cooperazione tra l’ESA e la Russia, con un contributo forte ed essenziale della Francia; e di cooperazione tra l’ESA e l’Unione europea, in una iniziativa congiunta con l’UE.”
Egli prosegue dicendo:
“Questo lancio consolida il ruolo centrale dell’Europa nella cooperazione spaziale a livello globale. Tutto questo è stato possibile grazie alla visione e all’impegno degli stati membri dell’ESA.”
Per maggiori informazioni, visitare il sito ufficiale del Sistema Galileo.
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